Descrizione
La svastica è tra più antichi simboli impiegati, presenti addirittura nel tardo Paleolitico e nel Neolitico, spesso improvvisamente associato al solo nazionalsocialismo.
La svastica o croce uncinata è una croce a bracci uguali con un prolungamento ad angolo retto solitamente orientato a sinistra. Questo simbolo universale è stato trovato fin dall'antichità dall'Estremo Oriente al Mediterraneo, dall'Asia Anteriore all'Africa fino al nuovo continente.
Dopo la scoperta della città di Troia da parte dell'archeologo tedesco Heinrich Schliemann, avvenuta nel 1870, si rinvennero nelle sue rovine moltissimi artefatti recanti la svastica della città. Schliemann si convinse che la croce uncinata fosse un importante simbolo religioso ariano e che provasse sia una migrazione verso Ovest delle tribù ariane in precedenza stanziatesi in India, che di un collegamento tra la religione vedica e i culti europei e mediorientali.
Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, immagini di svastiche furono scoperte su manufatti provenienti da tutta l’Eurasia, ma la cosa stupefacente fu che essa venne rinvenuta anche nelle Americhe. Poco dopo la scoperta di Schliemann, la svastica divenne una moda nella società europea e americana, così in breve tempo questo simbolo fu utilizzato sui pacchetti di sigarette, sui gadget della Coca-Cola, come spilla portafortuna tra gli aviatori, sui cartelloni pubblicitari tra le forze armate inglesi, finlandesi, americane e russe.
Nei salotti intellettuali d'Europa si iniziò a vedere la svastica come un autentico simbolo europeo, evidentemente antecedente alla croce e alla stessa fede cristiana che aveva smantellato lo zoomorfismo ariano (paganesimo) grazie al Sacro Romano Impero.
Il termine svastica deriva dalla traslitterazione dell'omonima parola sanscrita significa generalmente “fortunato” o “di buon augurio”, per questo impiegato come simbolo portafortuna anche in Occidente nei primi del Novecento specie dagli aviatori. Questo simbolo utilizzato nella scrittura e arte buddista è noto in Giappone con il nome di manji, il simbolo dell'eternità e rappresenta il Dharma (principio) universale.
Nel XX secolo la svastica fu introdotta contemporaneamente in Europa, America del Nord e Russia, forse sotto l'occulto disegno gesuita. Si ipotizza che lo Zar Nicolaj Romanov e la zarina Alexandra Feodorovna conobbero questo simbolo e la leggenda del regno di Shambhala grazie a un monaco - proprio come era accaduto a Hitler e alle società segrete ariosofiche - di nome Badmaev. Quest'ultimo diceva di essere amico del lama Agvan Dordzhiyev, confidente del tredicesimo Dalai Lama e di essersi formato a Lhasa. Il Tibet, prima di catturare l’attenzione dei nazisti con la leggenda di Shambhala, era un luogo su cui i gesuiti e, più in generale, l'aristocrazia nera avevano già posto il loro interesse da tempo per la ritualistica ancestrale praticate dagli sciamani tibetani.
Alcuni ricercatori ritengono che la svastica fosse già nota alle tribù germaniche come “croce di Thor”, ma nell’esoterismo hitleriano si usò sempre il termine “svastica”.
Hitler vide la sua prima svastica nel monastero benedettino di Lambach, il luogo in cui studiò in giovane età, ma la scelta di farne l'emblema del nazionalsocialismo, partito politico nato per mano della Società Thule, società segreta antisemita e circolo magico collegato ai gesuiti, fu la conseguenza delle scelte delle eminenze grigie dietro a Hitler di cui era l'uomo di facciata.
Invero la croce uncinata levogira apparve nel 1907 sullo stemma dell'Ordine dei nuovi templari del sensitivo austriaco Guido von List, che fu uno dei primi modelli di Hitler e di Himmler. Dopo lo scioglimento dell'Ordine neo-templare di Guido von List alcuni membri confluirono nella società Thule e nel 1919 la svastica divenne il simbolo araldico di questa nuova società segreta ariosofica che per il barone Glauer Von Sebottendorff mentore di Hitler, “indicava il percorso ascendente del sole dal solstizio d'inverno a quello d'estate.
Nel 1920 si adottò la croce uncinata levogira ruotata di 45° gradi inizialmente per il Partito nazionalsocialista e, dal 1933 al 1945, fu posta al di sotto dell'aquila imperiale, diventando l'emblema del Terzo Reich.
La croce uncinata nel suo duplice aspetto, destrogiro e levogiro, fu in seguito privata degli uncini - simbolo della rotazione dell'astro, della ciclicità della natura e della rinascita - portandola a diventare la croce greca o solare se inscritta in un cerchio.
La devozione al sole e dunque alle divinità solari che lo rappresentavano è un elemento presente in molte civiltà e culture in ogni parte del mondo: di fatto questo accomuna la svastica, nelle vesti di simbolo solare usato anche dai Romani, ai culti del tardo Impero Romano con il Sol Invictus, appellativo religioso usato per le divinità El-Gabal, Mitra ed Helios.
Una cosa peculiare fu che il nazismo esoterico il culto degli antenati germano-ariani era di matrice solare e i nazisti si sentivano una sorta di paladini della luce rispetto a quello che consideravano i culti dell'ombra (lunari) delle religioni abramitiche. In realtà entrambi i culti ariosofici abramitici avevano un aspetto solare e uno lunare come qualsiasi religione basata sul dualismo e sull'assenza di ricerca interiore.
I feroci crimini commessi dai nazisti hanno portato a bandire la croce uncinata rendendola addirittura illegale, nonostante la svastica levogira con angolazione a 45 gradi sia un simbolo presente già in India da millenni e per tanto illecitamente adottato da Hitler e ora illecitamente censurato.