Storia di un celebro motto – Libertà, Uguaglianza, Fraternità

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Tratto da "Simbolica Massonica del Terzo Millennio" di Irene Mainguy

Data:

05 Giugno 2025

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Sulla base dei documenti storici esistenti, non é possibile precisare con sicurezza se questo famoso motto abbia una origine Massonica (poi immediatamente adottato dalla neonata Repubblica di Francia dopo la rivoluzione) o al contrario si tratti di un motto Repubblicano poi integrato -per ovvia affinitá ideologica- nella comunicazione latomista.
Nell’opera Les Francs-maçons Écrasés (del 1747) Larudan avrebbe attribuito il motto ai Liberi Muratori (in realtá l’autore non cita esplicitamente il motto ma non esita ad accusare i liberi muratori di esaltare nei loro templi la libertá e l’uguaglianza !). Una circolare del Grande Oriente di Francia del 30 ottobre 1777 precisa che i principi regolatori di Libertá ed Uguaglianza costituiscono le basi fondamentali dell’Ordine.
Un altro autore, Porset, rileva che nel secondo anno dopo la Rivoluzione francese, i motti a tre parole erano diffusissimi, si trattava peró di espressioni come “Libertá, Giustizia, Uguaglianza”, “Libertá, Uguaglianza, Virtú”, “Uguaglianza, Libertá, Unitá”. La Fraternitá come terzo termine del motto sarebbe apparsa solo piú tardi, almeno dal 29 maggio 1791. Porset, nel suo studio, conclude giustamente che la Fraternitá é indispensabile per l’instaurarsi della Libertá e della Uguaglianza.

Ben presto -sottolinea Irene Mainguy- i massoni del XVIII secolo recepiscono quei valori che staranno poi alla base della Repubblica. Il motto di fatto non era usato prima della Rivoluzione francese: saranno Cordelier e Robespierre a farlo definitivamente affermare.
L’adozione ufficiale del motto repubblicano nella Massoneria risale al 1848. Prima di tale data esisteva solamente l’espressione VIVAT, VIVAT, SEMPER VIVAT e l’acclamazione Libertá, Uguaglianza, Fratenitá non fu introdotta nelle logge che dopo quella data, facendo riferimento alla costituzione del G.O.D.F. del 1849: nell’articolo I si dice che “la Massoneria, essenzialmente filantropica, ha da sempre per motto: Libertá, Uguaglianza, Fratenitá.” Il motto venne dunque adottato ufficialmente a partire da quella data sostituendo, di fatto, motti ed acclamazioni piú antichi. A partire dal XVIII secolo, i Massoni infatti disponevano di numerosi motti composti come detto da tre parole per sintetizzare le loro aspirazioni (Salute-Forza-Unitá, Silenzio-Unitá-Pace, Passione-Unitá-Forza, Generositá-Fraternitá-Tolleranza, Forza-Saggezza-Unitá, Fede-Speranza-Caritá, Unitá-Virtú-Onore) assieme all’invocazione al Grande Architetto dell’Universo, come testimonia la maggior parte dei dimplomi rilasciati nel XVIII secolo e fino alla metá del XIX. Non esisteva un unico motto massonico, e tantomeno la Rivoluzione ne impose alcuno.

Per proposta di Lamartine il governo provvisorio risolse di ristabilire i colori della bandiera nazionale nell’ordine che essi avevano durante la Prima Repubblica, iscrivendovi le parole Republique Francaise seguite da Liberté, Egalité, Fraternité.
Il 6 marzo 1848 una delegazione di logge massoniche fu ricevuta nel Municipio dai membri del governo provvisorio. Nella sua allocuzione, il Fr. Bertrand dichiaró: “I Fratelli Massoni hanno portato sempre sui propri vessilli le parole Libertá, Uguaglianza, Fratenitá. Ritrovandole sulla bandiera della Francia, essi salutano il trionfo dei loro principi e si compiacciono di poter dire che la patria intera ha ricevuto per mano vostra la consacrazione massonica.”
La risposta ufficiale del governo fu data da Adolphe Cremieux (anche egli massone): “il Grande Architetto dell’Universo ha donato il sole al mondo per rischiararlo, la libertá per sostenerlo. Il G.A.D.U. vuole che tutti gli uomini siano liberi: ha diviso fra noi la terra per renderla fertile, ed é la libertá che la feconda”

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